PRIMI INSEDIAMENTI IN OLTRE PO
I primi insediamenti sono stati trovati al castelliere del Guardamonte in località Gremiasco di San Sebastiano Curone, le tracce di una capanna paleolitica a Cecima in val Staffora, e in altre località, i ritrovamenti a Rivanazzano fanno pensare a popolazioni risalenti alle popolazioni Liguri in particolare alla tribu degli Aramari poi celtizzati dall'arrivo dei Celti.
I Liguri
I liguri sono popolazioni del primo millennio avanti Cristo le cui tracce sono note nella ziona vicino al confine francese di Ventimiglia, sui Balzi Rossi e nelle spiagge delle Arene Candide presso Finale Ligure.
I Liguri (in greco Λιγυες, ovvero Ligues e in latino Ligures) erano un'antica popolazione che ha dato il suo nome all'odierna regione della Liguria, attestata intorno al 2000 a.C. nel nord Italia e nella Francia meridionale (i due estremi tradizionali della cultura ligure vengono solitamente posti alle foci del Rodano fino alle foci dell'Arno).
Fino al II millennio a.C. si pensava che i Liguri occupassero ampi territori dell'Italia nord-occidentale ed anche nord-orientale (Cultura di Polada, Euganei) per poi essere ristretti nei loro confini storici dal sopraggiungere di nuove ondate di popoli Indoeuropei (proto-Italici, Venetici e proto-Celti).
I Liguri abitavano nell'attuale Liguria, nella Toscana settentrionale, nel Piemonte, in parte della Lombardia (occidentale e meridionale) in parte dell'Emilia-Romagna (province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena), ed in parti del sud-est della Francia. Va citata anche la popolazione forse di ceppo ligure dei Còrsi che popolava la Corsica e il nord-est Sardegna nel II e I millennio a.C.
L'avanzare dei Celti nel Nord Italia durante il VI-V secolo a.C. e le conquiste dei Romani nel III-II secolo a.C. spinsero i Liguri ad arroccarsi in zone montane dell'Appennino e lungo le coste del Mar Ligure.
Secondo una visione invasionista tradizionale sarebbero un popolo pre-indoeuropeo analogo agli Iberi. Secondo una visione più continuista, rappresenterebbero il ramo più settentrionale di uno strato indoeuropeo diffuso nel II millennio a.C. in tutta l'area tirrenica, fino all'Italia meridionale e alla Sicilia. Per i Liguri del I millennio a.C. sono state rilevate affinità con gli Italici e soprattutto con i Celti, tali da far ipotizzare uno strato Celto-Ligure conseguente alle migrazioni dei Celti in Italia[. È anche ipotizzata una parentela fra i Liguri ed i Lepontini.
La fonte più antica che cita i Liguri è rappresentata da una discussa versione di un frammento di Esiodo (fine VIII-inizi VII secolo a.C.), riportato da Strabone che cita i Liguri (o Libi, Libui ed anche Libici) insieme agli Etiopi e agli Sciti, come i più antichi abitanti dell’Occidente: “Etiopi, Liguri e Sciti allevatori di cavalli”.
La leggenda narra che che da Noè, profugo salvatosi dal diluvio sul monte Ararat in Armenia, discesero Sem, Cam e Jafet. Il figlio di Cam, Fetonte, ebbe Ligure, il quale sbarcato in Italia diede il nome alla regione che da lui prese il nome.
Il figlio di Ligure, Cidno, lasciando la regione e risalendo l'appeninno fondò varie città tra cui Bergamo e Brescia, che da lui prese il nome di Cidnea. Ancor oggi il monte alle spalle di Brescia porta il suo nome: Cidno.
Il Periplo di Scilace, una descrizione delle coste del Mediterraneo e del Mar Nero redatta tra il VI e il IV secolo a.C., riporta la presenza dei Liguri mescolati agli Iberi tra i Pirenei e il fiume Rodano e dei "Liguri veri e propri" sulle coste tra il Rodano e il fiume Arno.
Tucidide riferisce come i Sicani si sarebbero stabiliti in Sicilia scacciati dai Liguri dal loro territorio originario presso il fiume Sicano nella penisola Iberica.
Lo storico greco del I secolo Plutarco riferisce che davano a loro stessi il nome di Ambrones, lo stesso di una delle tribù alleate con i Teutoni.
Erodoto elencando i popoli che presero parte alla spedizione di Serse contro i Greci, enumera i Liguri insieme ai Paflagoni e ai Siri, comandati da Gobria, figlio di Dario e di Artistone e di nuovo li cita tra i componenti dell'esercito radunato dal tiranno Terillo di Imera e comandato dal cartaginese Amilcare, figlio di Annone e che fu sconfitto da Gelone di Agrigento e Terone di Siracusa.
Diversi autori (Diodoro Siculo, Virgilio, Livio, Cicerone) riportano come i Liguri ancora nel II secolo a.C. vivessero in condizioni primitive e ci consegnano l’immagine di un popolo semiselvaggio, ferino, i cui guerrieri incutono timore solo con il loro aspetto. Nel contempo vengono però sottolineate le qualità di solidarietà ed onestà di una popolazione agricola e pastorale non ancora divisa in classi e in cui le donne affrontano le stesse fatiche degli uomini in una terra definita sassosa, sterile, aspra o coperta di alberi da abbattere.
Sempre a favore di un'origine pre-indoeuropea furono, secondo Henri d'Arbois de Jubainville, storico francese ottocentesco, che sostenne come i Liguri, insieme agli Iberi, costituissero i resti della popolazione autoctona che si era diffusa nell'Europa occidentale con la cultura della ceramica cardiale e Arturo Issel, geologo e paleontologo genovese, li considerò diretti discendenti dell'Uomo di Cro-Magnon, e diffusi a partire dal mesolitico in tutta la Gallia.
Nelle grotte dei Balzi Rossi presso Ventimiglia sono stati trovati 7 scheletri dell'uomo di Cro-Magnon analoghi a quelli trovati in Dordogna.
Covenzionalmente e tradizionalmente gli Antichi Liguri vengono ritenuti un gruppo di popoli di lingua inizialmente non indoeuropea (pre-indeuropei), provenienti dalla Penisola iberica e stanziatisi in epoca Preistorica in Linguadoca e nell'Italia Nord-occidentale.
Fondendosi progressivamente con elementi Indoeuropei divennero essi stessi Proto-Indoeuropei, parlanti un miscuglio delle due lingue, durante il Neolitico; Indoeuropei, parlanti un lingua ancora non specializzatasi nei vari dialetti, tra il 3000 ed il 2000 a.C.; Proto-celti, parlanti una forma arcaica di celta con influssi antico-liguri, tra il 2000 ed il 1000 a.C. ed, infine, Celti o celtizzati, con la fusione e scomparsa delle reminiscenze linguistiche liguri, dal 1000 a.C. in poi.
I Romani chiamavano ‘Liguri dai capelli lunghi’ (Ligures comati) quei popoli Liguri stanziati nelle zone più montuose della Liguria e dell’Appennino tosco-emiliano. Nelle Alpi Marittime molte tribù che si manterranno a lungo ostili ai Romani continuano ancora a chiamarsi a questo mondo (Ligures capillati) al tempo di Augusto.
In epoca romana la Liguria presenta per lo meno cinque strati ben identificati: latino, gallico, lepontico, antico europeo e pre-indoeuropeo.
I Liguri si raggruppavano tribù (o pagu) di cui si conoscono i nomi:
Gli Apuani, che si stabilirono nelle montagne della Lunigiana (attuali province della Garfagnana Massa Carrara e La Spezia) e della Versilia (provincia di Lucca)
I Tigulli, insediati nella riviera di levante fino a Framura
I Friniati, insediati all'interno, nell'Appennino, tra le attuali province di Parma (valli del Parma e dell'Enza), Reggio Emilia, Modena (una vasta zona dell'Appennino modenese è denominata Frignano pare proprio dal nome della tribù Ligure dei Friniati) e Pistoia
I Veleiati, anche detti Eleati o Celeiati, insediati all'interno, sul territorio che attualmente comprende le provincie di Piacenza e Parma (centro principale in età romana: il Municipio di Velleia)
I Genuati, insediati nella zona di Genova
Gli Ilvati, abitanti originariamente nell'isola d'Elba ma poi ritiratisi nell'Appennino
I Veituri, (suddivisi nelle sottotribù degli Utrines, Sestrines, Mentovines e dei Langenses), insediati nell'attuale ponente genovese ed in Val Polcevera, dove nel 1506 fu rinvenuta la nota Tavola Bronzea di Polcevera, redatta a Roma nel 117 a.C.
Gli Statielli, insediati nell'odierna provincia di Alessandria nel territorio di Acqui, nelle valli delle due Bormide e degli affluenti Orba e Belbo
Dectunini, insediati nel tortonese e nel novese
I Sabazi, insediati nel Savonese
Gli Ingauni, insediati nel territorio di Albenga
I Bagienni (o Vegenni) e gli Epanteri, insediati nell'alta valle del Tanaro e poi trasferitisi in val Trebbia a Bobbio (sede del pagus omonimo) sotto il municipio di Velleia (centro principale in età romana: Augusta Bagiennorum - ora Bene Vagienna)
Gli Intemeli, insediati nella Riviera di Ponente, nei pressi di Ventimiglia (Albium Intemelium I Levi e i Marici, insediati nella zona attorno al Po (province di Pavia e Alessandria)
I Segobrigi, abitanti della Provenza e protagonisti della leggenda greca di Massalia
Gli Ambroni, che sono nominati come una delle tribù primigenie nella battaglia di Aquae Sextiae (102 a.C.) e citati nella Vita di Mario.
Genova, abitata dai Liguri Genuati, era considerata dai Greci, dato il suo forte carattere commerciale, "l'emporio dei Liguri": legname per la costruzione navale, bestiame, pelli, miele, tessuti erano alcuni dei prodotti Liguri di scambio commerciale.
Erano noti il lino robusto coltivato nella Gallia Cisalpina così come i cereali, le lane particolarmente candide come pure le lane di Pollenzo note per il loro naturale colore nero.
A Genova il nucleo urbano del Castello iniziò, per i fiorenti commerci, ad ampliarsi verso l'odierna Prè (la zona dei prati) e verso il Rivo Torbido.
I Liguri parteciparono alla battaglia del Trebbia, in cui i cartaginesi ottennero la vittoria. Altri Liguri si arruolarono nell'esercito di Asdrubale quando questi calò in Italia nel 207 a.C. nel tentativo di ricongiungersi con la truppa del fratello Annibale.
In realtà i Romani avevano inizato alcune limitate operazioni militari lungo l'appennino già negli anni precedenti (vedi ad esempio le operazioni del console Minucio Rufo del 197 a.C. a Casteggio).

Tavola del Polcevera 117 a. C.