
Dimore illustri a Voghera
Residenza di Carlo Gallini, all’inizio della Via Emilia, oggi restaurato e sede del museo pinacoteca del celebre personaggio vogherese.
Palazzo dei conti della Tela.
Oggi sede del circolo Il Ritrovo ed altri uffici è luogo di incontro per presentazioni e iniziative di vario genere.
Palazzo Dattili della Torre
I Dattili sono stati una delle famiglie di più antica nobiltà vogherese, di origine pavese il loro nome compare come Datteri già nel 1100, il nome subì variazione nella trascrizione di atti ancora oggi rintracciabili a firma di illustri notari. E’ certo che il vescovo conte di Tortona li citò come Conti di Voghera. La loro dimora fu, fino a tempi recenti sempre sulla strada Regia dove anciora oggi è prsente.
Un documento del 1629 cita la vendita a Marc’Aurelio Dattili di una casa con ampi terreni proprio dove sorgerà il palazzo.
Nato come un grande complesso ad un solo piano comprendente le abitazioni dei signori, i rustici con stalle depositi e granai, le abitazioni della servitù. Il complesso era quindi idoneo ad ospitare i personaggi illustri in transito per Voghera.
In questo palazzo soggiornarono per rifocillarsi Papa Pio VII, con il suo numeroso seguito, nel viaggio che lo portò a Parigi per incoronare Napoleone Buonaparte nel 1804 così come qualche mese dopo nel viaggio di ritorno a Roma.
Vi soggiornò Napoleone Buonaparte, non presente alle varie battaglie che si conclusero con la vittoria nel grande scontro finale di Casteggio – Montebello. Napoleone si trovava a Pavia e venne a Voghera per vedere sfilare le truppe vincitrici proprio dal balcone di Palazzo Dattili dove poi fissò il suo quartier generale per preparare lo scontro di Marengo.
Napoleone poi tornò altre due volte a palazzo Dattili ove allora abitava Giovanni Dattili: la prima volta con l’imperatrice Giuseppina nel suo viaggio a Milano per cingervi la corona del regno d’Italia nel giugno dello stesso anno vi soggiornò durante un viaggio a Piacenza.
Tra il 1823 e il 1847 Giuseppe Dattili Presta giuramento di fedeltà nelle mani del re Carlo Felice e procede ad una radicale trasformazione del palazzo ampliandolo e creando una foresrteria.
Cinquant’anni dopo, 1859) ospitò un altro Napoleone (Napoleone III) che fissò qui il suo quartier generale in vista dela battaglia di Alessandria.
Queste vicende sono state ben descritte, unitamente ad una biografia dei Dattili fino ai giorni nostri, in un libro di Fabrizio Bernini: “Napoleone in Oltrepò” Edo Edizioni Oltrpò – 2000 Voghera.
Il palazzo fu sempre abitato dai Dattili, non sempre presenti almeno por un certo periodo in quanto soggiornanti a Pavia, e fu restaurato e praticamente ricostruito in varie fasi. fu elevato di un piano con la residenza nobile al primo piano e la servitù al pian terreno, il balcone, che prima era di legno, fu rifatto in cemento.
Dobbiamo ricordare che all’epoca della sua prima costruzione era l’unica casa in mattoni mentre le altre che la contornavano erano di legno con tetti di paglia, era chiamato in dialetto Cadastra (Ca’ da stra) ed era quasi di fronte alla grande Chiesa convento dei Frati minori conventuali dedicata a San Francesco, nata come piccola chiesa fu poi ampliata diventando un grande edificio di Impianto gotico di cui rimane un reperto inglobato nell’edificio del’ex albergo Universo.
Nel 1872 il conte Vittorio Dattili ebbe un grande tracollo finanziario e molti beni vennero messi all’asta, morì nel 1878 lasciando la vedova Emilia Orsini Dattili con un figlioletto e una bambina, non si perse d’animo, si ritirò in una parte del aplazzo affittando il pian terreno prospicente la Via Emilia (Regia Traversa) a un farmacista, un ciabattino, un tepessiere, al mobiliere Saragoni,
Ancora oggi il pian terreno ospita attività commerciali.
Una parte del piano nobile fu affittato all’agenzia dell’assicurazioni Gnerali Venezia fino al 1921. Durante l’ultima guerra sub’ anche un bombardamento che arrecò gravi danni.
Nel 1978 l’ultima erede: Emma Zileri Dal Verme alienò il palazzo ad un gruppo di Imprendotori che ne fecero la sede dell’Associazione industriali, qii si tengono corsi di aggiornamento per le varie categorie interessat e ospita la redazione della rivista Oltre.
Palazzo Gunela Sede del Comune
Si trova nella centrale piazza del Duono, è sede del Sindaco e della sala del consiglio.
Deve il suo nome a Giuseppe Gonella messo comunale dal1842 al 1863.
Nella sala del attigua alla sala del consilio si conserva un grande dipinto di Stanislao Grimaldi raffigurante la bettaglia di Montebello e per questo la sala è detta della Battaglia.
La lunga storia del palazzo è raccontata nel pregevole libro:”Palazzo Gunela” di Fabio Draghi, Arnaldo Calanca e Guido Colla – Ed. EDO Voghera 2015.
Una puntuale ricerca sul Palazzo e storie collegate è stata pubblicata in 12 puntate dal Giornale di Voghera scritto dallo storico vogherese (mai sufficientemente lodato) Fabrizio Bernini nel corso del 2016.
Il portico di Nava.
Ricostruzione in stile medievale eseguita all’inizio del ‘900, qui la tradizione vuole che transitassero i condannati a morte che dalle prigioni del castello erano portati al patibolo posto in Piazza del Duomo.
Per questo i vecchi vogheresi evitavano di passarvi sotto.
Oggi disabitato, fu uno dei grandi alberghi con stallaggio di Voghera sulla via Emilia, zona di grande traffico, in esso è rimasta racchiusa una parte dell’abside della chiesa e convento dei Frati Minori Conventuali dedicata San Francesco, sorta nel 1237 e poi ampliata, nel ‘600 aveva un grande altare e 11 cappelle; a fronte delle leggi napoleoniche fu venduta ad un privato, demolita nel XVIII e trasformata in un albergo; sarebbe un ottima occasione per riportare alla luce un grande reperto della storia della città.
Ex Banca d’Italia.
Un bellissimo edificio che ospitava la Banca d’Italia e poi le Poste e telegrafi nonchè la civica Biblioreca Ricottiana, poi tresferita nella nuova sede presso la caserma di cavalleria. E’ rimasta come sede del ricco archivio storico.
Ex ospedale psichiatrico
Un pregevole esempio di architettura ospedaliera del primo ‘900 che prevedeva vasti spai aperti per i degenti, a differenza delle altre strutture coeve. Oggi occupato solo parzialmente da uffici dell’Azienda ospedaliera e meta di indagatori dell’occulto. All’interno si trova uno splendido giardino e una bella chiesetta.
Autoparco
Non è un palazzo storico nè bello, ma colpisce per la sua mole è detto dai cittadini Il Colosseo è sorrto sull’area un tempo occupata dalla stazioncina della Voghera – Varzi, della quale ha voluto conservare sulla facciata lo stilema architettonico.
Avrebbe dovuto ospiatare le auto dei pendolari che prendono i treno il mattino per recarsi a Pavia o Milano, ma la capienza limitata e i costi lo lasciano in parte sguarnito.
Adiacente alla struttura parte la Green wai percorso verde pedonale e pista ciclabile che ripercorre il tracciato ex ferroviario, arriva fino a Rivanazzano nella speranza di proseguire fino a Varzi.
Cariatidi di Palazzo… in via Bellocchio
Il Pirellino
Uno dei più alti edifici di Voghera. Fu costruito dalla Regione Lombardia sull’area annessa al Palazzo di Carlo Gallini. E’ stato recdntemente restaurato dallo studio di Giò Ponnti che lo aveva progettato e oggi è chiamato Pirellino per l’analogia col Pirellone di Milano, anch’esso progettato da Giò Ponti e sede della Regione Lombardia fino alla costruzione della nuova sede.
Ex Casa del Fascio, adiacente al Monumento ai caduti e oggi sede dell’Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza.
Palazzo dell’ex Cassa di Risparmio, oggi banca Intesa, nel suo atrio vi sono i busti di personalità vogheresi.