
Salice Terme
Salice Terme è situato sulla riva sinistra del torrente Staffora, dove si estende il parco secolare delle terme, amministrativamente appartiene al Comune di Godiasco, i primi secoli della storia di Salice sono legati ai vicini centri di Voghera, Rivanazzano e soprattutto di Godiasco: dagli insediamenti di popolazioni autoctone , ai Romani, alle invasioni barbariche, ai domini delle più potenti famiglie nobili lombarde, dai Malaspina, ai Visconti, fino agli Sforza, per poi giungere, alla metà del ‘700, all’annessione al regno Sabaudo e per suo tramite al Regno d’Italia.
Le acque minerali di Salice e di Montalfeo erano presumibilmente conosciute e utilizzate già in epoca romana, come testimoniano alcuni reperti archeologici. La conoscenza delle risorse naturali dell’area già in epoche antiche sembrerebbe confermata anche dalla denominazione latina “locum Salis” da cui trae origine il toponimo di Salice Terme.
Nell’Ottocento, l’utilizzo di tali acque per scopi terapeutici fu avviato dal medico dott. Brugnatelli che nel 1849, rinvenne un pozzo di origine romana in corrispondenza dell’antica e già nota “Fonte Sales” da cui scaturivano acque salso-bromo-iodiche.
Nell’area di Montalfeo, poco a monte di Salice, l’antica miniera di zolfo, coltivata mediante scavo di gallerie già in epoca romana, fu riattivata a partire dal 1868 quando il dr. Brugnatelli intraprese ricerche volte a ricostruire i tracciati dell’antica miniera; nel 1873 fu scoperta l’acqua sulfurea poi captata e utilizzata a partire dal 1906.
Dopo le ricerche di Ernesto Brugnatelli nel 1884 iniziò l’attività termale.
Si costruirono alberghi e strutture sportive, tennis piscina, e recentemente un efficiente golf club.
La moderna Salice Terme, ha avuto anche un grande sviluppo edilizio con la costruzione di numerose ville di abitazione privata.
Salice era ottimamente servita dalla ferrovia Voghera – Varzi, oggi smantellata, aspettative di sviluppo sono attese dall’esercizio del vicino aeroporto di Rivanazzano.
Salice ospitò per diverse stagioni la poetessa Ada Negri, della quale si conserva ricordo della grande quercia sotto la quale pare amasse riposare.
Quercia di Ada Negri
A Salice abitava un’altra poetessa: Pina Paduano nata a Portoferraio nel 1927 ma salicese d’adozione morta l’11 luglio del 2011, una vita spesa alla poesia e nota traduttrice di testi, giornalista, autrice di numerose raccolte di versi, insignita di numerose onorificenze tra le quali la medaglia d’oro per la poesia.
Un grande impulso ebbe Salice negli anni del dopoguerra, nel Grad Hotel si era istallato un Casinò molto frequentato. Poi dopo un certo declino risorse negli anni ’60 – 70 si rinnovarono le Terme si costruì un nuovo Grand Hotel opera dell’architetto Peppino Calvi, gestito prima dai fratelli Arancio e poi da Santinoli erede di una famiglia di gestori di sale da ballo.
Nasce il Grand Hotel Negrini President con terme interne amministrato dall’ottimo geom. Moro. La vita era animata da personaggi illustri come il cavalier Negrini fautore della scuola di equitazione e lui stesso grande istruttore, il genovese Savoretti direttore dello storico Grand Hotel che ospitava anche una quotata scuola alberghiera, Bruno Fava e signora, gestori della piscina e di un rinomato ristorante, la famiglia Craviotto titolare di Hotel e Momi gran maestro di tennis.
L’ equitazione e il tennis furono i fiori all’occhiello di Salice, oltre alle terme, un grande concorso ippico internazionale animava il mese di settembre, tenuto sul campo intitolato a colonnelo Luigi Lanzuolo ufficiale di cavalleria comandante la caserma di Voghera e fiucilato dai tedeschi a Berat (Albania) nel 1943. Si tenevano anche numerosi tornei di tennis sui sei campi del centro termale.
Da qualche anno si tengono importanti trofei di Golf nel grande Golf club.