
L’età Moderna
Le date comunemente utilizzate per indicare l’inizio dell’età moderna sono:
– 1453, che coincide con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi e la fine dell’Impero bizantino, nonché la fine della Guerra dei cent’anni tra Inghilterra e Francia.
– 1492, anno della caduta del Regno di Granada (ultimo baluardo musumano in Spagna) e della conseguente unificazione delle corone spagnole, nonché della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo.
– 1517, anno d’inizio della diffusione della Riforma protestante.
La conclusione dell’età moderna’ viene solitamente indicata con la conclusione del Congresso di Vienna (1815), in seguito alla sconfitta di Napoleone e del conseguente riassetto geopolitico europeo.
Un’altra data di cesura importante tra età moderna e contemporanea può esser considerata quella del 1848: in questo anno si verificarono importanti quanto fallimentari tentativi di rivoluzione politica, sfociati con la promulgazione di varie Carte Costituzionali, futuro preludio al costituirsi, nella maggior parte dell’Europa, di regimi liberali.
Seguendo l’indicazione della maggioranza degli storici, consideriamo l’età moderna dal 1492 al 1815.
Nel 1499 il territorio pavese, passato con Milano agli Sforza, ebbe dall’imperatore la qualifica di Principato, che lo poneva al secondo posto dopo il Milanese tra le province sforzesche.
La città di Pavia fu fortificata da Carlo V e così poté porre resistenza a Francesco I di Francia, che fu disastrosamente sconfitto nelle vicinanze di Pavia.
Si tratta della battaglia di Pavia (1525), tra i francesi e gli Imperiali, vinta da questi ultimi, perché il capitano di ventura forlivese Cesare Hercolani, ferendo il cavallo del re Francesco I di Francia, ne permise la cattura, meritandosi il soprannome di vincitore di Pavia e la gratitudine dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo.
La famosa battaglia di Pavia, che più precisamente dovrebbe essere chiamata “di Mirabello di Pavia”, vide la presenza fra le truppe spagnole del portoghese Giovanni Ciudad diventato successivamente San Giovanni di Dio.
Nel 1535 la città di Pavia passò con Milano alla Spagna.
Nel 1564 il governo spagnolo, riconosciuta l’iniquità dei privilegi fiscali dei cittadini pavesi rispetto ai rurali, promosse la costituzione di congregazioni con la finalità principale di distribuire equamente tra le comunità il carico fiscale.
Le congregazioni ebbero più in generale funzioni di coordinamento amministrativo e rappresentanza delle istanze locali di fronte al potere centrale.
Non erano elette direttamente dalla popolazione, ma formate dai rappresentanti dei comuni principali; erano quattro, una per ognuna delle zone in cui era diviso il Principato; al di sopra si poneva la Congregazione generale del Principato, formata da 21 rappresentanti (7 per l’Oltrepò, 7 per la Lomellina, 4 per la Campagna Sottana e 3 per la Campagna Soprana), da cui era eletta una giunta formata da cinque sindaci, i quattro a capo delle congregazioni locali e il Sindaco generale.
Nel secolo XVII la congregazione della Lomellina si staccò da quella generale del Principato; quest’ultima ebbe 24 delegati (12 per l’Oltrepò e 6 per ciascuna delle Campagne pavesi), e altrettanti ne ebbe la Congregazione della Lomellina.
Il Principato di Pavia non aveva esattamente la stessa estensione dell’attuale Provincia.
Comprendeva le seguenti zone:
- la città di Pavia
- il Parco Vecchio, situato a nord della città, cinto da mura e comprendente la parte originaria dell’antico parco visconteo
- il Parco Nuovo, tra il Parco Vecchio e la Certosa
- il Vicariato di Settimo, cuneo del territorio milanese tra la Campagna Soprana e Sottana e il Parco Nuovo, amministrato da Pavia, comprendente Bornasco e Zeccone;
- la Campagna Soprana, a nordovest dei territori precedenti, fino al Ticino
- la Campagna Sottana, a sudest dei medesimi, fino al Po
- l’Oltre Po, che a sud giungeva fino a una linea comprendente Rivanazzano, Torrazza Coste, Montalto Pavese, Rocca de’ Giorgi e Canevino, e isolati a sud di tale linea Montesegale, Torre degli Alberi e Pizzocorno; inoltre comprendeva a nord del Po il Siccomario e Mezzana Bigli, e infine Sale, Piovera e Guazzora (attualmente in provincia di Alessandria).
Aggregate al territorio pavese, le giurisdizioni situate a sud dell’Oltre Po, Fortunago, Godiasco, Varzi, Cecima, Cella, Pregola, Zavattarello, e infine Trebecco e Bobbio (ora in provincia di Piacenza);
la Lomellina, cioè la zona tra Po e Ticino a ovest del Siccomario, che comprendeva anche Bastida Pancarana a sud del Po, e inoltre Valenza e Bassignana (attualmente in provincia di Alessandria.
Non comprendeva invece:
- la provincia del Vigevanasco, formata da due gruppi di paesi attorno a Vigevano e Robbio
- il territorio di Landriano, Bascapè e Torrevecchia Pia, e quello di Vidigulfo e Siziano, appartenenti al milanese (Vicariato di Binasco e Pieve di San Giuliano); essi furono uniti al territorio pavese nel 1786; la signoria di Bagnaria, feudo imperiale; Monticelli Pavese, nel ducato di Piacenza.
Nel XVIII secolo avvenne lo smembramento del territorio pavese: nel 1707 la Lomellina, e nel 1744 l’Oltrepò con il Siccomario furono annessi al Piemonte, cui fu ceduto anche il Vigevanasco.
La Lomellina, il Vigevanasco e l’Oltre Po Pavese divennero province piemontesi con capoluoghi rispettivamente Mortara, Vigevano e Voghera.
A Pavia rimase un piccolo territorio, appartenente alla Lombardia austriaca, col nome di Principato prima e di Provincia dal 1786. Nel periodo napoleonico (1797 – 1814) l’unione del territorio pavese non venne ripristinata.
È significativo come, essendo stato richiesto agli abitanti dell’Oltre Po, con un referendum, a quale territorio volessero essere uniti, e avendo essi risposto che volevano tornare con Pavia, la loro volontà sia stata semplicemente ignorata dal governo francese.
La divisione pertanto continuò:
Pavia con le Campagne fu annessa al Dipartimento dell’Olona, la Lomellina e il Siccomario al Dipartimento dell’Agogna, che furono parte della Repubblica Italiana e del Regno d’Italia; l’Oltre Po, aggregato prima al Dipartimento di Marengo (Alessandria) e poi al Dipartimento di Genova, fece parte della Repubblica e poi Impero Francese.
I confini furono rettificati, e fatti coincidere con linee naturali (in particolar modo il Po divenne confine di Stato: così l’Oltrepò perse Mezzana Bigli ma acquistò Bastida Pancarana.
Considerando età moderna quella che inizia dalla scoperta dell’America, nell’Oltre Po, come in tutta l’Europa, rinascono i commerci e i traffici. Le strade che si intersecano nel territorio si allargano e sono costeggiate da paesi, locande di sosta, si costruiscono ponti, si aprono mercati.
Anche l’età moderna non è un cofine definito, tutto procede con un contiuum fatto di piccoli e grandi eventi. le comunità contadine lavorano e coltivano terreni diventati di proprietà dei signori locali o delle comunità religiose.
La presenza di insediamenti romani che rimangono sul posto è testimoniato da toponimi come Romagnese e simili.
Voghera resta una città cruciale, crocevia di traffici da Nord a Sud e da Est ad Ovest. crocevia di pellegrini che vanno a Roma o a Gerusalemme ooppure a San Giacomo di Compostella. i Crociati transitano per andarsi ad imbarcare per la terra Santa e poi transitano truppe e mercenari.
La traccia del tempo – Crnologia di avvenimenti
Periodo | Anni | Eventi |
V millennio a. C. | 5000 a.C. | Risale al V millenio l’insediamento nel Guardamonte |
2000 a. C. | Sono presenti i Liguri in tutto l’arco dell’attuale Liguria | |
1200 – 750 a.C. | Civiltà protoceltic dei campi di urne | |
700 – 500 a. C. | Civiltà Celtica di Hallstatt, civiltà del ferro. | |
X – VII – sec. a.C. | Gli Etruschi sono in Italia provenienti dala Lidia da cui sono giunti dalla Tessalonica. Si integrano con i Vilanoviani | |
IX – VII cec. a. C | La civiltà Villanoviana è insediata a Villanova frazione di Castenaso (BO) Si espande nella Lomellina e in Toscana. | |
VI sec. a. C. | Gli Attici sono presenti alla foce del Po Popolazioni di Beoti greci si insediano sullo scrivia presso l’attuale Castelnuovo, chiamando l’insediamento Hyria come molti toponimi greci | |
V – IV sec. a. C. | Celti parlanti lingua gaelica, si erano stanziati in Spagna, in Irlanda e in Britannia all’inizio del I millennio a. C. I Celti provenienti dalle zone del Danubio e del Reno avevano fondato colonie in Francia e in Spagna, che arrivavano a Cadice e nella valle del Po nel nord dell’Italia, e a nord-ovest sino in Belgio, nelle isole britanniche e in Boemia. Arrivano in Liguria obbligando i Liguri a ritirarsi suglle montagne. Costruiscono dei Castellieri nelle cime più alte. | |
IV sec. a. C. | Gli antenati del gruppo Britonico (che include anche il gallico) intrapresero una nuova espansione, ancora in atto durante il IV secolo a.C., quando i Celti si spinsero verso oriente lungo la valle del Danubio per desiderio di conquista, tipico di una società aristocratica-militare, incremento di popolazione e le pressioni dei popoli che abitavano oltre i confini orientali. Motivi religiosi. | |
III sec. a. C. | Arrivano i Romani in Nord Italia | |
600 -590 a.C. | Fodazione Celtica di Mediolanum | |
500-100 a. C. | Civiltà celtica di La Tène (Età del Ferro), considerata la prima interamente celtica, il nome deriva da una località svizzera sulle rive del lago di Neuchâtel, sede di importanti scavi archeologici. Vide la massima espansione dei Celti e il fiorire della loro civiltà. | |
474 a. C | Battaglia tra Celti ed Etruschi nei pressi del Ticino, conclusasi con la vittoria dei Celti. | |
396 a. C. | Conquista di Melpo, nella valle del Po, da parte dei Celti. | |
390-387 a. C. | Clusium (Chiusi),viene assediata dai Celti guidati da Brennos. L’esercito romano interviene e il 18 luglio si svolge la battaglia dell’Allia (20 km a nord di Roma) ove i Celti sconfiggono i Romani. Avviene il Sacco di Roma, ma non viene conquistato il Campidoglio, nonostante questo Roma è costretta a pagare un riscatto per il ritiro dei Celti. | |
IV sec. a. C | In Iria si insediano Gallo – Celtici provenienti dalla Provemza | |
379 a. C. | Mercenari celtici vengono reclutati da Dioniso I di Siracusa. | |
367 a. C | Nuovo assedio dei Celyi alla città di Roma | |
366 a. C. | Nella guerra tra Sparta e Tebe, così come nella battaglia delle Termopili, si registra la presenza di 2000 mercenari celtici schierati dalla parte degli spartani | |
361-360 a. C. | I Celti arrivano ancora molto vicini alla città di Roma e l’esercito romano non è abbastanza forte per fronteggiarli. | |
II – I sec. a. C. | Iria romana è racchiusa tra N via Sant’Ambrogio, S via Canevari, Via Pezzani e Borroni, via Bellocchio, sul tracciato del preesistente insediamento | |
753 a.C. | 21 aprile FONDAZIONE DI ROMA | |
224 a.C. | Invasione e devastazione della Gallia Cisalpina ad opera dei Romani. | |
223 a. C. | Seconda campagna romana in Gallia. | |
222 a.C. | I Celti della Gallia cisalpina inviano dei messi a Roma per chiedere condizioni di resa. Roma rifiuta e risponde con una terza invasione | |
222 a.C. | I Celti riportano una grave sconfitta nella battaglia di Clastidium. Viridomaro viene ucciso in un duello con il comandante romano Marcello | |
218 a.C. | 18 dicembre Battaglia del Ticino contro Annibale combattuta a Victimula (VC) vince Annibale e i Celti si alleano a lui II GUERRA PUNICA | |
218 a.C. | 18 dicembre Battaglia del Trebbia contro Annibale, Tribuno Petronio Longo dopo una prima sconfitta vincono Annibale anche grazie al tradimento dei Celti passati ai romani | |
198 a.C. | Roma intraprende la conquista della Gallia Cisalpina | |
197 a.C. | I Cenomani, popolazione che si era stanziata nel nord dell’Italia tra Bergamo, Brescia e Como, sono sconfitti da Roma. | |
196 a.C | Sconfitti gli Insubri della Gallia Cisalpina. | |
192 a.C. | Il capo dei Boi si arrende a Roma. Viene massacrato assieme a tutta la sua famiglia per “divertimento”. | |
191 a.C. | I Boi sono definitivamente sconfitti. | |
190 a.C. | Vittoria dei Celti sull’esercito romano in Spagna. | |
189 a.C. | Spedizione punitiva dei Romani in Galizia. | |
187 a.C | I Cenomani della Gallia Cisalpina sono privati delle armi da Roma, ma protestano per la violazione degli accordi dell’accordo stipulato. | |
186-183 a.C. | I Carni tentano di insediarsi nella valle del Po ma i Romani li scacciano. | |
181 a.C. | Ortagion dei Tolistoboi tenta di unire le tribù celtiche della Galizia. | |
154 a.C. | Rivolta dei Celtiberi contro Roma. | |
153 a.C. | Per la prima volta l’esercito romano assedia l’altura fortificata celtica di Numanzia in Spagna | |
138-132 a.C. | Prosegue la resistenza celtica contro Roma | |
82 a.C. | La Gallia Cisalpina viene dichiarata provincia romana | |
58 a.C. | Gli Elvezi, guidati da Orgetorige e suo genero Dumnorige, preparano progetti per una migrazione verso occidente e danno vita ad un’alleanza di forze celtiche. Giulio Cesare, a cui viene assegnato il comando della Gallia Cisalpina inizia la sua campagna. | |
52 a.C. | Vercingetorige degli Arverni è ora comandante in capo di tutte le forze celtiche di Gallia. Vercingetorige sconfigge Cesare a Gergovia, ma viene sconfitto ad Alesia. | |
46 a.C. | Decapitazione pubblica di Vercingetorige. | |
Anno 0 | NASCITA DI CRISTO | |
268 -271 d. C. | Invasione allemanna (Allemanni, Marcomanni, Iutungi, Iazigi,Vandali Adzungi) | |
271 d. C. | Battaglia di Pavia. Ultima battaglia dei Germani Iutungi che avevano invaso l’Italia e avevano vinto i romani dell’imperatore Aureliano a Piacenza a Pavia vennero definitamente sconfiti. | |
338 d. C | Distruzione operata dal romano Masimo | |
435 d. C. | Distruzione operata da Alarico | |
452 d. C. | Distruzione operata da dagli Unni di Attila | |
Distruzione da parte dagli Ostrogoti di Teodorico | ||
Distruzione dei Botgognoni di Gondebaldo | ||
I Rugi deportano li Iriati in gallia Possono tornare in Italia grazie all’intervento del vescovo ………. | ||
490 – 495 | Iria viene ricostruita | |
Distruzione operata dalla guerra di Giustiniano e i Goti | ||
Iria viene ricostruita col nome di vicus (villaggio) Vicheria | ||
590 d. C | Distruzione causata dalla guerra tra i Longobardi di Autari e i franchi di Childeberto | |
Devastazione dei franchi di Pipino il Brave | ||
733 d. C | Devastazioni di Carlo Magno | |
773 d. C. | Battaglia di Pavi. Assalto dei Franchi contro i Longobardi Battaglia di Silvabella da allora chiamata Mortara Ara Mortis, 70000 morti. Carlomagno vince sul re Longobsardo Desiderio Episodio di Amico e Amelio in Sant’Albino a Mortara | |
898 – 899 d. C. | Devastazione degli Ungari | |
X sec. | A Voghera sii costruisce la prima cinta difensiva Si crea un fortilizio a forma di L che poi diverrà il castello | |
XI – XIII sec. | Sorge il Castrum Viqueriae – Resta defilata rispetto ala guerra contro il Barbarossa | |
1370 – 1381 | Rafforza la cerchia delle mura | |
X – XVI sec. | Si restaurano le chiese romaniche | |
1431 | Battaglia di Pavia fra Repubblica di Venezia e Ducato di Milano | |
1525 | Battaglia di Pavia della IV guerra d’indipendenza (1521 – 1526) | |
1533 | Invasione spagnola con gravi distruzioni Si ricostruiscono le chiese danneggiate con balzelli sulla popolazione. | |
1492 | 12 ottobre – La scoperta dell’America | |
Voghera passa dagli austriaci ai Savoia e dalla Repubblica Cisalpina al Regno d’Italia di Napoleone | ||
1799 | 15 – 08 Battaglia di Novi Ligure fra Francesi e Ungaro-Austriaci comandati dal generale Sovorov | |
1799 | 9 – 06 Battaglia del Trebbia, a Rustigazzo i francesi comandati dal generale Moreau vincono contro i Russo -Ungari del generale Suvorov | |
1800 | 9 – 6 Battaglia di Montebello Seconda campagna d’Italia di Napoleone: generale francese Lames contro il generale Ott | |
1814 | Voghera torna ai Savoia | |
1822 | Vengono demolite le mura di Voghera sotto la guida dell’Arc. Anastasio Calvi | |
1848 | 30 – 4 Battaglia di Pastrengo Carlo Alberto batte le truppe del generale austriaco Radetzki | |
1859 | 20 – 5 Battaglia di Montebello Le truppe franco – piemontesi sconfiggono il generale austriaco Gyula – i Battaglia del Risorgimento | |
1866 | Il primo piano regolatore detto “Piano d’ornato |